Sto vivendo la notte di tutto il Brasile, sto correndo la Corrida di San Silvestro, la corsa dell'ultimo dell'anno, la corsa che il mio maestro e allenatore Osvaldo Suarez ha vinto tre volte [...]. Sto vivendo un momento sublime da cui non mi voglio svegliare. Sto per partire, respiro l'aria che dovrò utilizzare, non sento le mie gambe, vedo solo il loro movimento [...]. Riempio ancora i miei polmoni .. [Miguel Benancio Sanchez ]
Pochi giorni dopo, l'8 gennaio del 1978, Miguel scompare. Anche lui inghiottito in quel buco nero che poi la storia sintetizzerà con un'unica tragica parola. Desaparecido.
Venerdì 13 gennaio alle 21, a Roma presso il Teatro Verde - Circonvallazione Gianicolense 10 - , c'è uno spettacolo legato alla corsa di due giorni dopo e dedicato a Miguel e a tutti i desaparecidos argentini. Il titolo è "Notte Argentina" e l'ingresso è libero. Nel senso che non si paga biglietto. Magari si può acquistare una maglietta e l'agenda "baci sportivi di Roma" se si vuole sostenere l'iniziativa.
Mi date una mano a promuovere lo spettacolo e la corsa? Mi piacerebbe che a questa iniziativa partecipino in tanti. Si proprio tanti.
"Che cos’è un desaparecido? una parola del vocabolario spagnolo resa famosa dall’orrore delle dittature? L’oggetto, incontrato un’innumerevole quantità di volte, di una storia tragica? O un uomo e una donna che hanno perso identità, colore, idee, passioni, in certi casi pure nome e cognome? [...]
E’ per questo che è nata La Corsa di Miguel, la manifestazione che attraverso una gara podistica di dieci chilometri, vuole ricordare la storia di Miguel Benancio Sanchez, poeta autodidatta, fondista generoso, viaggiatore con il cuore e con i pensieri prima ancora che con le gambe, in giro per il mondo in carne ed ossa e per quello della fantasia. Ricordare Miguel è un modo per ricordare tutti i Miguel di quegli anni e con loro anche i Francisco, i Javier, le Marta, le Maria, gli Esteban.
Attraverso il suo diario, il depliant coloratissimo che portò dall’ultimo viaggio, San Paolo del Brasile, e quelle cartoline provenienti da tutte le latitudini, cartoline che non smisero di arrivare per mesi dopo la sua sparizione, è nato uno spirito. Un modo di fare sport, di stare insieme, di socializzare attraverso una corsa.
Una corsa che è stata un concorso letterario, un film, un’enciclopedia dei percorsi podistici di Roma, ora un gioco di società, un’agenda e anche uno spettacolo teatrale. Perché non è giusto fermarsi alla celebrazione, all’anedottica, alla superficie di svicende che nella rievocazione paiono fotocopie. Bisogna provare a spingere la ricerca altrove, rendere omaggio all’uomo e non all’<oggetto storico>. Un uomo che si rivolge ad altri uomini, alla loro comune passione, ricordando quanto sono stupide certe nuove e vecchie frontiere, che dividono non solo il mondo, ma anche lo sport. Perché il keniano o l’ugandese potrà pure non avere il permesso di soggiorno e potremo pure escluderlo ipocritamente da un montepremi, ma alla fine se arriva primo vince e non ci sarà nessuna regola burocratica capace di negare questa incontestabile realtà.
E allora ecco che Miguel, quel suo gusto per il mondo nella sua interezza, deve, può dirci qualcosa. E può dircelo anche raccontando se stesso, le sue giornate infinite, il ricco repertorio delle sue grandi e piccole utopie, i suoi complicati rapporti con le donne. E’ proprio da qui, dalle donne, da una donna, che è nato lo spettacolo LE LETTERE DI MIGUEL, un tentativo di mischiare quel suo essere <artista del vivere> e la sua assoluta, categorica normalità che lo rende così vicino ai tanti che si ritrovano con il suo volto sulla maglietta, a correre e a gareggiare. E che in un certo senso, gli dicono grazie per questo messaggio che non vuole smettere di andare in giro."
[Il virgolettato è tratto da una lettera di Valerio Piccioni organizzatore della corsa, dello spettacolo e mio amico]
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syn: elevira (sorella di miguel) è una persona davvero incredibile. Mi ha raccontato molte cose dell'argentina di quegli anni e di suo fratello. Siamo molto emozionati perchè rappresentare la storia di suo fratello con lei in sala aumenta all'infinito la nostra responsabilità. Crepi il lupo..
Scritto da: rossella | mercoledì, 11 gennaio 2006 a 11:56
proprio oggi su RadioRai (naturalmente 3) c'era un'intervista alla sorella di Miguel - avevo appena letto il tuo post.
in bocca al lupo, allora!
Scritto da: synesius | martedì, 10 gennaio 2006 a 22:55
eh si che ci sarò roberto. il mio modo di contribuire è occuparmi della regia della piece iniziale "lettere di Miguel" e il coordinamento di tutto lo spettacolo. :)
Scritto da: rossella | sabato, 07 gennaio 2006 a 19:03
ma tu ci sarai?
Scritto da: Roberto | sabato, 07 gennaio 2006 a 18:06