"Posso morire in qualsiasi momento ma vivo pensando, anche se è un'illusione, di essere immortale. Forse non si può vivere in nessun altro modo: conviene vivere nel futuro, conviene vivere generosamente, generosamente... Generosamente." [Jorge Luis Borges, Testamento poetico letterario]
Di fronte ad un' "onestà e capacità" diventate puro valore aggiunto, come un bubbone insidioso che cova già da un po' è scoppiata la mia personale questione morale.
Nell'attuale mercato elettorale e in questo clima da "tempesta perfetta" quel "generosamente" è una proiezione, è un programma politico, una lezione di stile, il filo conduttore di quanto vorrei ascoltare e vedere intorno. E di quanto vorrei essere capace io stessa.
Non è possibile costruire una antologia del presente ma non serve grande distanza per leggere questo magma in movimento con stanchezza e preoccupazione. Per arrivare preparati al prossimo turno elettorale ci vorrebbe un motore di ricerca di quelli che paragonano prezzi e prestazioni (potrebbe essere un'idea). Per quanto sia facile sorriderne è una cosa a cui non si può e non si deve abituarsi.
Ma qual'è la strada per sottrarsi e insieme partecipare a tutto questo? Come si può riproporre con forza (e soprattutto con qualche effetto) i valori e lo spirito della democrazia e della "res pubblica" e trovare un nuovo senso nelle forme della rappresentatività politica?
Forse intanto partendo da noi. Non siamo forse esseri immortali, capaci di vivere "generosamente"? E la nostra individualità non è forse un tassello di quest'epoca composta da un pluralità di individui. E l'azione che potremmo operare per migliorare noi stessi non si espanderà per una "magica" proprietà transititiva a tutta quest'epoca?
"Nel corso di tre secoli, dal 1050 al 1350, la Francia ha estratto dalle sue cave milioni di tonnellate di pietre per edificare ottanta cattedrali, cinquecento chiese grandi e qualche decina di migliaia di chiese parrocchiali. Ha trasportato una più grande quantità di pietre la Francia in quei tre secoli che l’antico Egitto in qualsiasi periodo della sua storia"[Jean Gimpel, Costruttori di cattedrali, Jaca Book, 1982]. A fare tutto questo erano loro, i costruttori di cattedrali, iniziando, generazione dopo generazione, grandiose opere con la consapevolezza che non ne avrebbero mai visto il termine. Ed è stato realmente così. Eppure
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Il paragone con le cattedrali è più legato alla capcità dei costruttori di andare oltre se, di essere "generosi", che alla portata dell'opera. Anche se in effetti migliorare qunato abbiamo intorno, quanto viviamo forse non è propriamente inferiore come fatica. Tanti auguri anche a te ava di cuore :)
Scritto da: rossella | venerdì, 23 dicembre 2005 a 21:21
credo che il tuo paragone con le cattedrali sia grandioso ma esatto: non si puo' pensare di ricostruire un paese solo togliendo berluska dal governo, ci vuole un porgetto che vada al dila' delle magagne del presente, con generosita'.. :-)
un saluto e tanti auguri per queste feste
Scritto da: ava | venerdì, 23 dicembre 2005 a 19:25
caro syn mettiamola così. Da qualche parte bisogna pure iniziare. Non ho la soluzione in tasca. Ho solo me. E per quanto possa essere "folle" ho la pretesa di sentirmi "parte" e parte importante di questo tempo. Non so se le persone possono cambiare, so quanto loro riescono a cambiare me. Prendi i nostri blog e prendi la possibilità che oggi internet ci propone. Ci deve essere un modo perchè questa individualità, questa pluralità di individualità, trovi il modo (o la consapevolezza) di far sentire il suo peso. Ci deve essere un modo. Con affetto e tanti auguri rossella
Scritto da: rossella | venerdì, 23 dicembre 2005 a 08:58
mah, ho paura che sia più facile costruire cattedrali che cambiare le persone - anche se si tratta di noi stessi.
Scritto da: synesius | giovedì, 22 dicembre 2005 a 23:47
"Già, proprio così", cosa?
Chi può legittimamente legittimare la generosità femminile?
Scritto da: Marco | giovedì, 22 dicembre 2005 a 12:51
già, proprio così :)
Scritto da: rossella | giovedì, 22 dicembre 2005 a 11:57
Ma per essere generosi, abbiamo bisogno del carisma di qualche politico?
Quindi se poi quello ruba, non ci sottrae solo delle risorse materiali ma anche la voglia di vivere...
Il mio Maestro diceva:"Se vuoi che il mondo cambi intorno a te, comincia a cambiare te stesso". Un po' brutale, ma con me ha funzionato.
Scritto da: Marco | giovedì, 22 dicembre 2005 a 11:11