In quel momento si abbatteva sul mondo una pioggia insistente, gonfia di venti, frutto prelibato di un inverno autentico, generoso e profondo, fastidioso ma confortante, che ci aveva visitato quell'anno. Un inverno a cui avevamo affidato la disperata speranza che raffreddasse la follia suicida dei nostri nemici, più di tutti i poliziotti e le guardie privare che circolavano tra noi.
L'intero paese si era rivestito di verde, la terra era coperta di fiori e di steli, fragranza da tempo dimenticata. E noi non ci irritavamo, nè ci lamentavamo per i nuovi e sorprendenti rivoli d'acqua che intralciavano il movimento sui marciapiedi e nelle strade perchè sapevamo che non tutto sarebbe andato perduto; qualcosa sarebbe filtrato nei serbatori nascosti e noi ne avremmo tratto beneficio nei giorni di calura.
[Abraham B. Yehoshua , Il responsabile delle risorse umane ]
Non sulle strade di Gerusalemme. Sui marciapiedi di Roma. Il pensiero che ci sarà una calura attenuata da tutta quest'acqua.
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